Aula Battesimale Biabsidata

© Isola Comacina - COMCEPT
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Prima campagna di scavi

L’individuazione delle strutture si deve agli scavi di L. M. Belloni, che nel 1958 riportò alla luce l’edificio, riconoscendo l’esistenza di due fasi costruttive. Mario Mirabella Roberti si occupò dello studio del Battistero, e già nel 1960 i mosaici delle absidi subirono un restauro.

Descrizione

Al V secolo si deve probabilmente datare la costruzione di un primo edificio battesimale, costituito da un’aula (m 16 x 7 circa) orientata Est-Ovest, con i muri laterali leggermente convergenti che andavano a terminare in un’unica abside.

Un mosaico a scene marine, di cui oggi resta solo l’immagine di un pesce, ornava il pavimento dell’abside, mentre la navata era pavimentata in cocciopesto (malta impastata con polvere di mattoni).

Il fonte, per il battesimo ad immersione degli adulti, era una vasca ottagonale, costruita con mattoni legati da cocciopesto e rivestita in marmo. La sua posizione decentrata può essere stata condizionata dalla roccia sottostante, che impediva la realizzazione del necessario impianto di scarico dell’acqua. Forse collegati a questo edificio erano i due ambienti rettangolari individuati sotto la chiesa di S. Giovanni.

Alla stessa fase vanno riferite due sepolture, una ad arcosolio ricavata nella muratura settentrionale, l’altra posta quasi al centro dell’aula.

Ad epoca altomedievale risale la creazione della doppia abside. La navata venne in questa fase pavimentata con lastre di pietra di Moltrasio, nelle absidi furono rifatti i mosaici e le pareti affrescate a motivi geometrici databili tra VIII e IX secolo.

Nel 1169 anche l’aula battesimale venne distrutta con gli altri edifici dell’Isola.

Datazione

Sulla base delle evidenze archeologiche la prima fase viene attribuita ad età paleocristiana (V secolo); lo stile del mosaico e degli affreschi possono collocare tra VIII e IX secolo il rifacimento in forma biabsidata.

Ultime ricerche

Sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, nel 2003, sono avvenuti i restauri che hanno interessato le murature, la pavimentazione e lo spazio antistante.

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